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LA TENUTA

Ci troviamo a 7 km a nord di San Gimignano dove si incontrano le tre provincie di Pisa ,Firenze e Siena ,confinando a est con Volterra e a nord ovest con Gambassi Terme. I nostri 37 ettari di vigneti, che oscillano tra i 230 e 460 mslm, con la meravigliosa “Vigna di Albano”, arrivano a toccare il punto più alto della DOCG e si trovano immersi nell’ area boschiva della riserva di Settefonti. Qui troviamo la bellezza della natura toscana: corbezzoli, querce secolari, lecci e altre varietà compongono il paesaggio che ci circonda.

L’azienda produce le massime espressione enologiche del territorio; la DOCG Vernaccia di San Gimignano , il Chianti, gli IGT Supertuscan e uno spumante metodo classico rosè da uve Sangiovese.
Nella produzione aziendale non mancano certo le altre tipicità della Toscana come l’olio extravergine di oliva ,ottenuto interamente dalla prima spremitura delle drupacee e il pregiatissimo Vinsanto , affinato 5 anni in caratelli di legni misti.
La selezione della qualità delle materie prime e il nostro approccio rispettoso, garantiscono l’impronta territoriale su tutti i nostri prodotti.

LE ORIGINI

UN PATRIMONIO STORICO
TRA LE COLLINE DI SAN GIMIGNANO

Fattoria La Torre, prende il suo nome dall’antica torre medievale del X° secolo, costruita nei pressi del borgo rurale La Villa, rappresenta tutt’oggi il cuore dell’azienda.
La torre, un tempo punto di controllo del dominio della diocesi di Volterra, è collegata con le torri di San Vettore e di Sant’Andrea, a testimonianza del grande valore storico culturale di questo luogo.
All’interno del podere i Lebbi, che si trova nella parte più bassa della Fattoria, tra il 1500 e il 1600 erano presenti gli orti di San Gimignano. In questa area è documentata inoltre la presenza di una società francese di minatori che nel 1852 impiantò vigneti di Chardonnay per produrre vino da esportare in Francia.
Dal 1925 Fattoria La Torre diventa proprietà dell’estesa Fattoria di Settefonti, come molte altre fattorie tra il 1955 e il 1960 venne divisa.

LA FATTORIA DIVENTA
“ANGIOLINI”

TRA CACCIA, PASSIONE VINICOLA
E INNOVAZIONE, STORIA DI FAMIGLIA

Nel settembre del 1960 Alvaro Angiolini, livornese del 1899 proprietario della grafica Visibelli e Angiolini aperta nel dopo guerra e riconosciuto come uno dei più grandi collezionisti dell’arte dei Macchiaioli, acquistò Fattoria la Torre seguendo la sua passione per la caccia . Infatti la vasta Fattoria di oltre 400 ettari comprendeva , oltre a 4 o 5 ettari di vigneti e oliveti, anche una riserva di caccia. Angiolini continuò a vivere a Livorno e quando veniva per la caccia , trovava riposo presso i contadini che lavoravano alla fattoria. I vigneti erano quelli tipici del tempo in cui le varie colture erano separate le une dalle altre da filari di viti o frutti o olivi.
Nel 1975 il figlio Enrico, ingegnere meccanico alla Alfa Romeo di Torino, iniziò a collaborare con il padre per la conduzione della fattoria ma lasciò il suo lavoro per dedicarsi completamente all’agricoltura solo nel 1982.Fattoria la Torre è stata forse una delle prime della zona a imbottigliare ; l’obiettivo primario era avere una grande produzione di rossi da destinare soprattutto alla ristorazione.

Enrico fin da subito si dedicò a vinificare , imbottigliare e vendere il proprio vino, riuscendo a produrre fino a 350/400.000 bottiglie all’anno, posizionando così l’azienda sul mercato italiano ed internazionale e ad aprire in centro a San Gimignano nel 1979 il negozio per la vendita diretta. Nel 1995 almeno 15 ettari di terreni sono stati impiantati a vigneto, soprattutto a bacca rossa e 2 ettari di Vernaccia . La fattoria in quegli anni è al massimo della produttività. Man mano però che il nome della Vernaccia prendeva il suo posto nel mondo, Angiolini un poco per volta ne impiantava nuovi vigneti e ad oggi nei 40 ettari vitati , bianchi e rossi sono praticamente equivalenti.
Negli anni a seguire grazie ai molti contatti l’azienda commercializza i suoi vini in tutto il mondo arrivando a toccare punte di 200 mila bottiglie annue. Il mercato però cambia e i grandi volumi di imbottigliato non sono più l’obiettivo di Enrico Angiolini intenzionato a far emergere producendo meno bottiglie da rese in vigna più basse e da selezioni più serrate. Nasce così nel 2021 il nuovo progetto aziendale, Enrico si circonda di un team di collaboratori giovani e dinamici con l’obiettivo di tradurre l’essenza delle colline della torre in uno stile sincero e fedele.
Il progetto ha inizio con l’arrivo del direttore Andrea miracolo affiancato dall’enologo Mirko Niccolai.
Ad oggi all’interno di Fattoria La Torre è possibile respirare l’aria rurale di un tempo, i dipendendi chiave dell’azienda come il cantiniere, il trattorista ed il manutentore infatti soggiornano all’interno della stessa Fattoria.

ENRICO ANGIOLINI
E L’ARTE

Enrico Angiolini fin da bambino si trova immerso nell’ambiente artistico, il padre infatti era solito ospitare in casa pittori e intellettuali; questo fa nascere nel giovane Enrico una grande passione ed attrazione per la pittura che lo porteranno a diventare non solo un importante collezionista ma anche un pittore paesaggista.

Tuttavia prima l’università, poi il lavoro gli impediscono di coltivare questa passione; negli ’70 prende però una decisione che cambierà il corso della sua vita : lasciare il lavoro presso L’Alfa Romeo e iniziare a lavorare per Fattoria La Torre.
Qui Enrico ritrova i suoi amati paesaggi e torna a dipingere creando una forte connessione tra arte e vino.

Le etichette dei vini di Fattoria La Torre trovano ispirazione da frammenti di quadri Macchiaioli della collezione privata di Angiolini e mirano a rappresentare la vera vita di campagna.

LA FATTORIA OGGI

La nuova vita della Fattoria ha inizio con l’arrivo del direttore Andrea Miracolo affiancato dall’enologo Mirko Niccolai.
Ad oggi all’interno di Fattoria La Torre è possibile respirare l’aria rurale di un tempo, i dipendendi chiave dell’azienda come il cantiniere, il trattorista ed il manutentore infatti soggiornano all’interno della stessa Fattoria.

Andrea Miracolo direttore Fattoria La Torre

Mirko Niccolai enologo Fattoria La Torre